Convegno Dancing with the Absence. Diario breve
Oggi è iniziato alla Pontificia Università Sant’Anselmo il convegno di teologia su Certeau Dancing with the Absence con vari ospiti di grande prestigio a livello accademico internazionale. Si può ormai, pacificamente, affermare, che Certeau sia definitivamente approdato a Oriente – penso agli interventi di Vermander e di Watanabe – anche se non dimentichiamo mai lo storico convegno di Buchanan in Tasmania anni e anni fa. Distinzione tra linguaggio mistico e linguaggio teologico (Alvarez) – chiaro per gli specialisti ma non per i non addetti ai lavori -, il rapporto tra silenzio e parola e il senso del lavorare in silenzio, l’interesse focale di Certeau per la nascita, il sorgere della parola, il radicamento con la crisi storico-spirituale del XVII secolo (Freijomil), il lutto impossibile (Derrida) e il rapporto con l’idea di discepolato a partire dalla lettura di Luca 24 sui “pellegrini di Emmaus”. Mi è sembrato che oggi, dopo aver apparecchiato la tavola, si sia avviato un delizioso banchetto di cibi conosciuti con ricette rivisitate, quasi un “ripasso” che facesse da punto di partenza di un cammino che deve continuare nei prossimi giorni. Anche se il “ripasso” ci ha già portato lontano, a ricordare la metafora certiana dell’ “ascolto del mare”, emblema dell’ulteriorità divina.
Spero di ricevere altre impressioni e, volentieri di pubblicarle qui. In attesa degli sviluppi.
Edoardo C. Prandi