Biografia

Michel de Certeau nasce a Chambery il 17 maggio 1925.
La sua formazione culturale inizialmente è orientata alle scienze umanistiche, in seguito si dedicherà alla scienza delle religioni, frequentando i corsi di Jean Orcibal all’Ecole Pratique des Hautes Etudes. Conseguirà anche una licenza in Teologia.
Nel novembre 1950 entra nella Compagnia di Gesù, ispirato dall’apertura teologica del gesuita Henri de Lubac e risiederà proprio nel famoso centro di Fourvière durante il periodo di Noviziato.
E’ ordinato prete a Lione il 31 luglio 1956.
La Compagnia gli chiederà di occuparsi della storia spirituale degli inizi, affrontando i gesuiti che più hanno caratterizzato la via mistica nel territorio francese. Perfezionerà i suoi studi sulla storia seguendo i seminari di Alphonse Dupront e di Roland Mousnier. Segue con interesse appassionato la preparazione degli eventi che portano alla preparazione del Concilio Vaticano II.
Dà alle stampe l’edizione critica del “Memoriale di Pierre Favre” (1960) e si dedica allo studio appassionato di tutta la vita degli scritti e della vita del gesuita Jean-Joseph Surin, di cui cura la Guide spirituelle nel 1963 e la Correspondance nel 1966.
Dal 1963 collabora attivamente ed entra a far parte delle redazioni di riviste come Christus (fino al 1967, della quale è direttore con François Roustang), Etudes, Revue di Histoire de la spiritualité e Recherches de science religieuse.
Fin dagli anni ’50, insieme ad altri tre sacerdoti, frequenta i seminari di psicanalisi di Jacques Lacan; nel 1964 è tra i fondatori dell’École freudienne, di cui farà parte fino allo scioglimento nel 1984. Frequenta corsi e seminari di linguistica, semiotica e antropologia religiosa.
Nell’agosto 1967 subisce un grave incidente automobilistico nel quale muore sua madre e perde l’uso dell’occhio destro. Pochi mesi più tardi partecipa entusiasta ai fatti del ‘maggio francese’, su cui scrive di getto un saggio a tutt’ora fondamentale, La presa della parola, pubblicato su Esprit nell’autunno 1968. Nel novembre 1974 decide di lasciare la Comunità dei gesuiti in rue Monsieur e sceglie di abitare per conto proprio in un appartamento privato.
Si dedica all’insegnamento, alla scrittura e alla partecipazione a confronti pubblici su temi culturali e religiosi. Insegna presso il seminario di dottorato in teologia all’Institut Catolique de Paris (1964-1978); poi su storia e psicanalisi all’Università di Parigi VIII (1968-1971), antropologia religiosa e antropologia culturale all’Università di Parigi VII (1971-1978).
Collabora al grande rinnovamento della storiografia francese dei primi anni ‘70 e scrive l’introduzione metodologica ai tre volumi di Faire de l’histoire curati da Jacques Le Goff e Pierre Nora nel 1974; l’anno successivo pubblica da Gallimard La scrittura della storia.
Fin dal 1966 viaggia in Europa e in America Latina: compie diverse visite in Brasile, Argentina, Cile, Stati Uniti, Canada, Messico, Spagna, Italia, Inghilterra, Svizzera, Belgio.
Dal 1972 riduce la sua collaborazione alla rivista Etudes e si dedica allo studio delle pratiche culturali contemporanee su incarico del governo francese. Pubblica La Culture au Pluriel (1974) e L’Invention du Quotidien (1980). Inoltre, in questo periodo nascono le sue collaborazioni con il Centro Georges Pompidou e con la rivista Traverses. Tra il 1978 e il 1984 è professore titolare all’Università di California (San Diego). Nel 1982 pubblica quello che è ritenuto essere il suo lavoro più importante, il primo volume de La Fable mystique. Eletto all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, rientra in Francia e, dal luglio 1984, dirige il corso di studi in antropologia storica delle credenze (XVI-XVII sec.).
Dopo un anno, nel luglio 1985, gli è diagnosticato un grave tumore. Nell’autunno riprende il suo seminario e insegna fino alla fine di dicembre. Muore la sera del 9 gennaio 1986. Nel corso dell’affollato funerale che si svolge il 13 gennaio presso la chiesa di Saint Ignace a Parigi, per sua esplicita volontà viene trasmessa la canzone di Edith Piaf Non, je ne regrette rien. Riposa al cimitero di Vaugirard (Parigi XV), in una tomba della Compagnia di Gesù.

Cronologia della vita e delle opere[1]

1925

17 maggio Michel Jean Emmanuel de la Barge de Certeau nasce a Chambéry.

1936-1941

Frequenta il collegio religioso di Notre-Dame-de-la-Villette con suo fratello Jean. Chi lo ha conosciuto durante gli anni del collegio lo descrive come «un poco chiuso, molto appassionato degli studi»; occupava il tempo delle ricreazioni alla lettura di libri.

Al termine della quinta (1937): secondo accessit in narrazione, terzo in versione latina, quarto in storia naturale, quinto in storia della musica e sesto in disegno.

Al termine della quarta (1938) riceve un premio generale, il primo accessit in istruzione religiosa, un accessit in ortografia, un secondo premio in analisi, un accessit in storia-geografia, un premio in musica vocale.

Dal dicembre 1939 al marzo del 1940, durante la seconda classe, si assenta dal collegio a causa di una febbre tipoidea e di una osteite. Passa comunque in prima classe ma la ripete.
Rimane presso il collegio fino alla classe di retorica (prima). A quattordici anni confiderà alla sua futura cognata: «Io sarò prete e Jean sarà ufficiale».

1941-1943

La famiglia lo manda per gli ultimi due anni di secondaria all’istituzione Santa Maria, collegio religioso marista, di La Seyne-sur-Mer, vicino Tolone dove lo si ritrova come membro della JEC (Gioventù studentesca cristiana). E’ affascinato dall’estensione marittima e dalle coste volte verso l’altrove.

Nel 1942 consegue la prima parte del baccalaureato con la votazione “assez bien”.

Nel 1943 consegue il baccalaureato in filosofia.

Nel mese di settembre, per decisioni della prefettura, il collegio viene chiuso e i professori dispersi per la regione.
Si iscrive all’Università di Grenoble alla facoltà di lettere. Prima di iniziare l’università aveva partecipato alle staffette partigiane sulle montagne della Savoia durante la resistenza. Durante gli studi è piuttosto solitario, preso dai suoi libri e non partecipa a passeggiate in montagna, ai bagni al lago di Bourget.

1944

Nel mese di ottobre, a 19 anni, inizia la formazione al grande seminario di Saint-Sulpice a Issy-les-Moulineaux. Ha deciso di diventare prete e si affida alla Compagnia dei Sulpiziani, fondati da un allievo del Berulle, Jean-Jacques Olier nel XVII secolo. Riceve una formazione molto rigorosa e austera. Segue prima le materie filosofiche, poi quelle teologiche. I giudizi dei professori negli anni sono buoni; lo dipingono come una persona energica, intelligente, un poco complicato, amato dai confratelli e fermo nel suo punto di vista.

1945

Conosce Claude Geffré con il quale nell’estate approfondisce l’amicizia. Geffré, che ritroverà Certau quando diventerà direttore degli studi dottorali all’Institut Catholique di Parigi, lo descrive come vorace nelle letture, sempre a lavoro durante la giornata e senza dormire.

Una crisi nella sua vocazione lo porta a lasciare il seminario di Issy e a dedicarsi alla preparazione della sua licenza in lettere a Grenoble.

1946

Ritorna al seminario di Issy e si lega in uno stretto rapporto di amicizia con Joseph Paramelle con il quale entrerà nella Compagnia di Gesù. Consegue la licenza in filosofia.

Segue il seminario di Jean Baruzi (uno dei maestri di Orcibal), esperto di Giovanni della Croce.

1947

Nel mese di ottobre inizia il secondo anno presso il Seminario universitario di Lione.

Michel non si ferma agli studi teologici; inizia lo studio del russo e studia con passione i testi di Marx, partecipando ad un gruppo di ricerca che si era costituito all’università di Lione. Vive in quel contesto l’apertura teologica che da qualche tempo abita le strade della grande città della Francia meridionale: la nouvelle théologie. Fermento culturale e spirituale che lo stimolerà a seguire con passione diversi corsi universitari, molti dei quali tenuti dai Padri Gesuiti di Fourvière.

1948

Riceve la tonsura dal cardinal Gerlier e, qualche mese più tardi, il vescovo di Chambery, Mgr de Bazelaire gli conferisce gli ordini minori.

1949

Viene ordinato suddiacono.

Nel mese di ottobre consegue la licenza di filosofia a Grenoble.

Abitato dal forte desiderio di entrare in un ordine religioso, tra settembre e dicembre, matura la decisione di entrare nella Compagnia di Gesù per andare in missione in Cina.

Il vescovo di Chambery gli nega l’ordinazione presbiterale, per la decisione che Michel ha preso di lasciare la diocesi.

1950

30 giugno, lascia il seminario di Lione dopo aver terminato gli studi teologici.

17 novembre, entra nel noviziato di Laval che dipende dalla provincia gesuitica di Parigi[2].

1951

1° gennaio, scrive a de Lubac: «Mio Reverendo Padre, quest’anno che si apre mi fa, a ciascun giorno di silenzio in questo noviziato, un po’ più vostro figlio. Questa certezza ne è una delle gioie, nella comunicazione di Gesù».

3 marzo, scrive a Claude Geffré: «Non ho niente da dirti: tu conosci questa storia silenziosa, le monotonie, i miraggi e le grandezze di questo viaggio. Vivendo del Mistero senza conoscerlo, noi saremo sempre di nuovo estranei a noi stessi».

1952

Nel mese di novembre entra nello juvénat che si trova nello stesso edificio di Laval.

Nel corso di questo anno segue, oltre un approfondimento del latino, greco e del francese, uno studio approfondito della teologia di sant’Agostino[3].

1953

8 marzo, scrive a Claude Geffré: «Vita reclusa, vita di attesa e preparazione, direi vita di umiliazione e inefficace – ma sarebbe falso: l’efficacia è lì dove è la grazia –, ecco. Io sottolineo sempre più la necessità della riflessione e della filosofia in teologia: fuori di là, tutto si ferma ad una nomenclatura storica».

12 luglio, muore suo fratello Jean in un incidente di auto. Lascia la moglie Odile e il figlio di sei mesi che ha lo stesso nome dello zio, Michel.

Frequenta lo scolasticato filosofico a Chantilly, dove riceve un completamento degli studi filosofici, di cui aveva già conseguito licenza a Lione; qui ha l’opportunità di studiare, in un clima di grande libertà, autori come Kant, Hegel e Marx[4].

1954

Durante l’estate è a Monaco per studiare la lingua tedesca.

In autunno si reca a Parigi per iniziare un diploma dedicato allo studio della mistica e all’apostolato in Louis Lallemant, gesuita del XVII secolo ma, appena arrivato, la Compagnia lo manda, per un’improvvisa necessità di supplenza, ad insegnare filosofia al collegio San Francesco Saverio di Vannes nella regione di Morbihan.

20 settembre, scrive ancora a de Lubac: «Voi siete all’origine della mia vocazione, ma Dio dispone sempre le cose in modo che è impossibile arrendersi: si può solamente continuare».

Esce il suo primo articolo su Christus, dedicato ad alcuni estratti del Memoriale di Pierre Favre.

Alla fine del mese di novembre inizia l’insegnamento di filosofia, che deve improvvisare, per una classe dell’ultimo anno e ha un rapporto molto diretto, simpatico e di ascolto con questi allievi.

Ad ogni modo questo è il suo anno di “reggenza”, periodo durante il quale la Compagnia chiama gli scolastici ad un’esperienza pratica in collegio.

1955

Per il nuovo anno accademico è a Lione per finire la sua formazione in teologia a Fourvière.[5]

1956

A luglio è ordinato sacerdote dal cardinal Gerlier a Lione e celebra la prima messa nella cattedrale di San Giovanni.

Il provinciale decide di inviarlo alla redazione della nuova rivista di spiritualità creata nel 1954 dalla Compagnia: Christus[6].

Prima di iniziare il lavoro nella rivista, passa una parte dell’estate in una parrocchia della periferia parigina di Bezons. Da qui scrive a de Lubac il 22 agosto sulla sua recente ordinazione: «Sentivo più che mai, quel giorno, tutto ciò che vi dovevo e quanto ero sprovvisto nei vostri riguardi nel dire la mia riconoscenza». E aggiunge sulle condizioni di vita che vede in quella parrocchia: «E’ come se delle squame mi cadessero dagli occhi e come se trovassi Gesù Cristo dopo averlo troppo a lungo e vanamente cercato là dove non è, nella mia solitudine. E’ uno strano “mestiere” quello di parroco: dare ciò che non si ha e trovare così, donandolo, Colui che viene sempre».

1957

Nel mese di gennaio esce il suo articolo: Les pèlerins d’Emmaüs e il 26 dello stesso mese riceve una lettera di stima da parte di Dupront.

Inizia a seguire il seminario di Jean Orcibal.

L’anno successivo (1958), durante il seminario di Orcibal, presenta un exposé su Pierre Favre.

1959

Effettua il “terz’anno” nella Marna, a Saint-Martin-d’Ablois, ad una dozzina di chilometri a Est d’Epernay.

Il suo compagno, Yves Thépot, ricorda di averlo visto dormire quattro ore a notte, preso da un “sentimento di urgenza”; un’altra amicizia stretta in quel anno fu con il giurista Pierre Mahon.

Certeau in quel periodo studiava i mistici renani che vissero intorno alla certosa di Colonia e trascorre un lungo soggiorno in Germania.

Exposé su Jean-Joseph Surin al seminario di Orcibal.

1960

Nel mese di marzo pubblica Exégès, théologie et spiritualité su Revue d’ascétique et de mystique, in onore all’opera pubblicata nel 1959 dal padre de Lubac sull’esegesi medievale[7].

20 marzo, afferma in un’omelia: «[…] Il Vangelo di oggi ha per scopo di spiegarci che non c’è ritiro [pensione] per un cristiano… Fino alla fine della sua vita, bisogna ricominciare a scegliere “per” o “contro” […]».

11 giugno, ottiene il dottorato di terzo ciclo della V sezione dell’École Pratique des Hautes Études in scienze della religione.

Pubblicazione del Mémorial du Bienheureux Pierre Favre, DDB, coll. «Christus».

Partecipa al Seminario di Roland Mousnier e vi approfondisce la sua conoscenza sul XVII secolo nello studio delle istituzioni monarchiche. In questo luogo farà un primo studio su René d’Argenson.

Dopo l’estate viene trasferito, per un anno, a Clamart presso “Villa Manresa” per predicare gli Esercizi ignaziani: per lui sarà un periodo di predicazione, celebrazioni di matrimoni e inquadramento dei ritiri[8].

Nel corso di questo anno a “Villa Manresa” inizia un lavoro di edizione critica delle scritti di un gesuita che non lascerà più: Jean-Joseph Surin.

Si sposta nel sud-ovest della Francia (Bordeaux, Tolosa, Poitiers e Loudun) per lavorare negli archivi e raccogliere i manoscritti necessari alla ricostruzione dell’edizione critica. A Tolosa trova la Guida spirituale; trova anche il manoscritto del Catechismo spirituale.

1961

19 gennaio, scrive al suo direttore di tesi, il filosofo Henri Gouhier per dare notizie delle scoperte fatte negli archivi.

Nel mese di aprile e a novembre scrive due lettere a de Lubac al quale rivela la notizia del suo studio su Surin: «mondo altrimenti complesso e esigente»[9].

Nel mese di agosto apprende che trascorrerà un anno nuovamente a Chantilly, per proseguire le ricerche nella fornita biblioteca e in un clima sereno.

1962

Dal 1° ottobre inizia a lavorare al saggio che prenderà il nome di Mystique au XVIIe siècle. Le problème du langage mystique, che verrà pubblicato nell’opera in tre volumi L’homme devant Dieu. Mélanges offerts au père de Lubac, Aubier, Paris, 1964[10].

1963

2 febbraio, compie la professione solenne con i voti definitivi nella Compagnia di Gesù.

Giuliani diventato direttore di Études, lascia le redini di Christus a Roustang, coadiuvato da Certeau che si trasferisce ancora a Rue de Sèvres.

Non frequenta il seminario di Orcibal per l’anno 1963-1964.

A Chantilly, con Jacques Le Brun prepara alcuni articoli per il Dizionario di spiritualità.

Termina la frequenza al Seminario di Roland Mousnier e pubblica su Revue d’ascétique et de mystique un voluminoso articolo su d’Argenson.

Pubblica la Guide spirituelle pour la perfection di Surin.

1964

In ottobre, con la pubblicazione dei Mélanges, dedica un articolo a de Lubac sulla rivista Ecclesia dal titolo Un maître: le père Henri de Lubac.[11]

Nel mese di giugno, insieme ai gesuiti Beirnaert e Roustang, inizia a far parte dei centotrentaquattro membri dell’École freudienne de Paris, creata da Jacques Lacan.

Inizia ad insegnare all’Institut Catholique di Parigi nell’ambito del dottorato in teologia alla facoltà di teologia.

1965

In agosto a Cerisy-la-Salle partecipa alla commemorazione del centenario di Henri Bremond il quale, in questa occasione, viene definito da Certeau come “storico dell’assenza” e gli consacra uno studio dal titolo Metafisica dei Santi.

18 novembre, lettera a Gabrielle Baron.

29 novembre, scrive a de Lubac: «Se voi siete meno discreto con me, io farei meno errori parlando di voi! Ditemi, per favore, i punti sui quali mi sono sbagliato o sui quali voi avreste delle riserve!».

Durante l’anno accademico 1965-1966 segue per l’ultima volta il seminario di Orcibal (che aveva abbandonato nell’anno 1963-1964 per lavorare a Christus).

Tiene inoltre nel medesimo anno accademico un corso sul gesuita Marcel Jousse presso la facoltà teologica dell’Università Cattolica.

Nel mese di dicembre partecipa con Louis Beirnaert e Jean Clavreul ad un convegno presso il Centro cattolico degli intellettuali francesi con una relazione dal titolo Psychologie ou spiritualité.

1966

14 aprile, lettera a Gabrielle Baron.

5 giugno, lettera a Gabrielle Baron.

12 settembre, muore la sorella Marie-Amélie. E’ Michel, con la quale aveva un rapporto privilegiato, che la trova nel suo appartamento.

Pubblicazione della Correspondance di Surin.

Inizia, attraverso delle recensioni a delle importanti opere[12], la collaborazione con la rivista Études ed è anche nominato fra i tre vice direttori di Recherches de science religieuse (RSR) con cui collaborerà fino alla morte.[13]

Dal 27 ottobre al 6 novembre segue a Rio de Janeiro, per conto di Études, il congresso della Confederazione latino-americana di religione (CLAR).

Inizia ad insegnare all’Institut Catholique di Parigi come professore invitato.

1967

Riparte per l’America latina e visita Venezuela, Cile, Argentina e Brasile (Rio e Belo Horizonte per due settimane). Su Christus escono le sue “Note dei viaggi”.

Nel mese di luglio, invitato da Jacques Le Brun, partecipa al decimo incontro del gruppo di storici che si riuniva presso l’abbazia a La Bussière-sur-Oche in Costa d’Oro per riflettere più in profondità di tematiche storico-religiose. Certeau terrà una relazione sulle referenze sociali della spiritualità francese nel XVII secolo e una su Strutturalismo e storia.

A luglio, inoltre, lascia la rivista Christus, a seguito delle polemiche sull’articolo di Roustang, Le troisième homme, per raggiungere Études, diretta da Bruno Ribes, e anche la rivista RSR presso la comunità di rue Monsieur.[14]

A metà agosto a Chambery Michel subisce un gravissimo incidente d’auto in cui perde la madre e la vista a un occhio[15].

Inizia la sua collaborazione con il gruppo di ricerca di semiologia di Greimas.

1968

7 febbraio, Nota al padre provinciale: «Sono stato e resto storico».

Chiede di essere mandato come missionario nel Brasile (almeno per una prova di due mesi). I suoi superiori temono che la sua viva curiosità allontani da sé una solidità personale[16].

Nei primi mesi dell’anno, eccezionalmente, interrompe il suo lavoro intellettuale per una settimana di sci con il confratello Mensior e una coppia di coniugi suoi amici a Courchevel: aveva maturato un forte volontarismo per abituarsi ad una nuova realtà senza l’uso di un occhio.

Nel maggio segue gli avvenimenti della “presa di parola” degli universitari parigini, recandosi personalmente ad ascoltare le riunioni alla Sorbona e al teatro Odéon. Nel numero di giugno di Études esce l’articolo La prise de parole.

Frequenta, per comprendere meglio gli eventi correnti, il Centro Saint-Guillaume, costituito dagli studenti cattolici di Scienze politiche e punto d’incontro dei gesuiti impegnati nella cappellania universitaria.

A luglio tiene una settimana di esercizi spirituali presso il lago d’Annecy.

E’ impegnato ad insegnare all’Istituto di studi spirituali.

Insegna ad un seminario di Paris-VIII-Vincennes.

1-2 novembre, è a La Bussière e tratta il tema della Storia religiosa nella storia socio-culturale del XVII secolo.

1969

Realizzazione della Bibliothèque de sciences religieuses, operazione che vede partecipi quattro case editrici con lo scopo di raccordare la ricerca delle scienze umane e la riflessione teologica e di cui Certeau è il responsabile.

Partecipa ad un meeting alla Mutualité a Parigi e conosce Helder Camara[17].

E’ invitato ad insegnare ad un corso estivo, a partire da giungo, all’Università di San Francisco in California (USA).

Ad agosto è ricoverato per una settimana a causa di un’infezione al piede. In seguito si metterà in cammino per raggiungere Santiago in Cile.

A novembre esce un suo articolo su Politique aujourd’hui (nuova rivista progressista dell’amico Paul Blanquart) sui cristiani e la dittatura militare in Brasile. Gli sarà vietato l’ingresso in Brasile e, per ovviare a questo problema, adotta lo stratagemma di utilizzare sul passaporto il suo cognome da nobile, de La Barge.

Pubblica l’articolo Les révolutions du croyable e L’étranger ou l’union dans la différence.

1970

Partecipa al convegno delle Semaines des intellectuels catholiques e, con Pierre Nora e Raoul Girardet, affronta la tematica Storia e struttura.

Durante la settimana santa è nel Sud della Spagna, su un veliero, con Jean Clavreul.

In maggio pubblica su Études uno studio sul gesuita Marcel Jousse, intitolandolo Une antropologie du geste.

30 giugno-7 luglio, è a Fourvière per un convegno su Storia e teologia, organizzato dalla facoltà di teologia di Lione, RAM, RSR e Archives de philosophie: qui Certeau presenterà il suo Faire de l’histoire. Problèmes de méthodes et problèmes de sens.

Per una decina di giorni è a Bordeaux con Julia e Revel per progettare un lavoro che sfocerà nella pubblicazione, nel 1975, di Une politique de la langue.

Inizia il suo seminario, occupandosi della scoperta dell’Altro nel XVI secolo, della letteratura di viaggio e la colonizzazione.

E’ professore invitato di filosofia presso il Centro di studi e di ricerche filosofiche in rue Blomet, aperto per la formazione dei gesuiti.

Insegna anche a Paris-VIII.

E’ ospite alla trasmissione Campus di radio Europe 1 e parla favorevolmente dell’amore omosessuale, provocando ampie discussioni. In seguito, su sollecitazione del Provinciale, ritratterà su Le Monde.

E’ pubblicata La possession de Loudun.

1971

Presenta all’Institut Catholique, come tesi di dottorato, un dossier di articoli (tra cui alcuni inediti e una conclusione dal titolo La rottura instauratrice) che ha per oggetto la storia e la teologia di Surin. Il suo articolo sulla voce Mistica apparsa nell’Encyclopedia Universalis susciterà riprovazioni da parte della commissione che gli rifiuterà il dottorato in teologia (30 novembre). Ad ogni modo, mantiene il suo seminario alla Cattolica e nei locali di rue Monsieur; inoltre, segue delle tesi di dottorato.

Nell’opera Les Églises particulières dans l’Église universelle, de Lubac si dissocia completamente dal suo discepolo e lo rinnega con una violenza singolare. Afferma, contro l’articolo di Certeau La rupture instauratrice ou le christianisme dans la culture contemporaine, apparso su Ésprit di giugno, che «rileggere questo capitolo nella prospettiva in cui questo articolo lo raccomanda è andare contro tutto il mio pensiero».

In primavera si reca in California (USA) a Berkeley, nella facoltà teologica dei gesuiti, per tenere un corso di quattro ore settimanali. Visita inoltre il campus di La Jolla a San Diego; vi incontra il suo amico Louis Marin e Herbert Marcuse.

In aprile e maggio segue una serie di conferenze all’Università di Claremont, La Jolla, Saint Louis nel Missouri, Istituto di psicanalisi di San Francisco, Università di Santa Clara.

Il 16 maggio è alla Saint Louis University e relaziona su How is Christianity thinkable today?

Nel mese di giugno si reca a Chicago, poi alla Northwestern University ad Evanston, in Canada a Montréal nella comunità dei gesuiti e infine nel Québec.

Per la rivista Études seguirà il XXVI congresso della Catholic Theological Society of America che si tiene presso il lussuoso Lord Baltimore Hotel.

In estate si reca nella città di Urbino per partecipare al seminario del Centro internazionale di Semiotica e di Linguistica, diretto da Giuseppe Paioni. Continuerà a frequentarlo fino al 1982:

12-17 luglio: Simposio di “mitologia e folklore”, diretta da Mihai Pop (Bucarest); Certeau relaziona su Le discours démoniaque.

Fa parte del Consiglio superiore di sviluppo culturale promosso dal Ministero per gli Affari culturali. Il gruppo di studio che riunisce diversi intellettuali è presieduto da Jean-Marie Domenach.

1972

23 gennaio, lettera a de Lubac per chiarire sulla “rottura fondatrice”.

In aprile è moderatore ad Arc-et-Senans (Doubs), con Augustin Girard, di un colloquio europeo sul tema Prospettiva dello sviluppo culturale. Certeau terrà una relazione dal titolo La cultura nella società che uscirà anche nel libro La culture au pluriel. Questo convegno aveva il compito di preparare l’incontro a Helsinki dei ministri CEE della Cultura per definire una politica europea della cultura.

Nel mese di maggio è a Capaccio-Paestum per un convegno in cui presenta la relazione Du système religieux à l’éthique des Lumières (XVIIe – XVIIIe siècles). La formalité des pratiques.

24 giugno, è relatore di tesi di dottorato di Georges Thill.

Presenta all’incontro annuale a La Bussière, insieme a Julia e Revel, un’inchiesta su l’abate Gregorio (1791-1792) e i dialetti.

20-26 luglio ad Urbino: Simposio sulla “teoria del testo”, diretto da Carlo Bo e Pino Paioni, Certeau interviene con L’énonciation dans le discours mystique.

In estate è a Los Angeles (USA) per seguire un incontro internazionale di più di due mila specialisti di scienze religiose dal tema La religione e l’umanizzazione dell’uomo. Scriverà un articolo che apparirà prima in Ésprit poi in La debolezza del credere.

A Chantilly, all’interno dello scolasticato, anima degli incontri con giovani preti gesuiti.

Partecipa ad un seminario presso l’EHESS sulle società tricontinentales, non industrializzate con una relazione sulla “reciprocità”.

Lascia Paris-VIII per iniziare ad insegnare a Paris-VII-Jussieu presso un seminario di terzo ciclo di Antropologia Culturale nel Dipartimento di Etnologia diretto da Robert Jaulin. Rimarrà fino al 1978.

1973

In aprile è al convento di La Tourette per relazionare su L’archéologie de l’ethnologie.

In occasione della Pasqua è invitato, con Luce Giard, in radio su RTL a commentare il tema di aprile della rivista Ésprit: Lire l’Écriture. Dire la Résurrection.

22 maggio, France Culture diffonde, nella trasmissione “Dialoghi”, la registrazione con Jean-Marie Domenach, direttore di Ésprit.

Nel mese di settembre si reca a Copenaghen per comparire come membro della commissione di tesi in teologia di Peter Kemp.

Tra settembre e dicembre tiene un corso all’Università di San Diego (La Jolla) in California (USA).

E’ in Brasile a Recife (dove partecipa regolarmente a dei seminari sul linguaggio popolare e religioso); si reca anche a Salvador de Bahia.

Partecipa ad una tavola rotonda sulla crisi del biblismo.

E’ pubblicato l’Absent de l’histoire.

1974

13 marzo, conferisce con il provinciale di Parigi de Varine per annunciargli la prossima pubblicazione di Christianisme éclaté ed è consapevole della messa in discussione della sua appartenenza alla Compagnia.

5 aprile, risposta di Varine.

20 maggio, muore il cardinale gesuita Jean Daniélou in circostanze poco chiare e, ad Études, Certeau e Ribes si interrogano su cosa scrivere in proposito[18].

Nel mese di giugno stipula un contratto biennale di ricerca con la Delegazione Generale alla Ricerca Scientifica e Tecnologica (DGRST) del ministero della Cultura: sarà una ricerca sulle pratiche culturali dei francesi dal titolo Congiuntura, sintesi e prospettiva.

Tra i mesi di giugno e luglio inizia a radunare dei giovani ricercatori per formare un primo gruppo di riflessione: ci saranno tra gli altri Luce Giard e Pierre Mayol. Il primo gruppo durerà fino alla primavera del 1975.

7-30 luglio ad Urbino, seminario in cui relaziona su Théorie du discours historique.

A La Bussière tiene una relazione in cui confronta Esperienza e Scrittura nel XVII secolo.

Nel mese di novembre lascia la comunità dei gesuiti di rue Monsieur per prendere un appartamento personale in rue de Lourmel nel XV arrondissement, pur continuando a dipendere da quella comunità.

Viaggia in Québec (Canada) fino al 1975.

Vengono pubblicati in Francia L’opération historique e La culture au pluriel.

1975

In primavera il primo gruppo di ricerca sulla pratiche culturali si scioglie per far posto al secondo gruppo che viene formato dai partecipanti al seminario di antropologia di Paris-VII-Jussieu. Da questa esperienza che durerà fino al 1978 nascerà l’articolo Qu’est-ce qu’un séminaire? pubblicato su Ésprit nel dicembre 1978.

Il 22 giugno, in una lettera all’amico Olivier Zunz, confida di aver preso un appartamento personale per vivere un’esperienza religiosa autonoma, sempre “gesuita” ma in cerca di altre forme.

7-30 luglio, ad Urbino: De la persuasion: discours historique et langage mystique.

14-19 luglio, Simposio su “L’analisi mitologica”, diretto da Marcel Detienne (Parigi) e Mihai Pop (Bucarest). Certeau tiene la relazione: Une archéologie: de Lafitau à Court de Gébelin (18e siècle).

22-31 agosto, è a Cerisy per dirigere il colloquio, insieme a Henri Desroches et Henri Gouhier, Du religieux aujourd’hui.

Partecipa ai colloqui de La Bussière, presentando lo studio di Michel Novelle Pietà barocca e decristianizzazione in Provenza nel XVIII secolo; i colloqui avevano per tema Linguaggio spaziale dell’espressione religiosa.

19 dicembre, rilascia un’intervista a Jean-Marie Benoist su France-Inter/France Culture a proposito del tema cristiano dell’incarnazione.

Viaggia in Spagna, Inghilterra e Danimarca.

Vengono pubblicati L’Écriture de l’histoire e Une politique de la langue. La Révolution française et les patois: l’enquête de Grégoire (con Jacques Revel e Dominique Julia).

1976

Compie, con altri intellettuali francesi, un viaggio in Israele organizzato dall’ambasciata di Israele in Francia; ha occasione di studiare alcune opere di Gershom Scholem e di cultura ebraica.

In primavera è a San Diego in California (USA) all’università di La Jolla per un corso.

Gli è rinnovato per un anno il contratto con il DGRST. In primavera il gruppo ristretto, costituito da Certeau, Giard e Mayol, che si riunisce settimanalmente per mettere a punto la ricerca sulle pratiche culturali, decide di coinvolgere anche Marie Ferrier e includere nell’analisi il cucinare.

A La Bussière presenta una relazione su Il giudaismo nel mondo cristiano. Alcune piste nella storia moderna.

7-30 luglio, ad Urbino, Certeau relaziona su Le discours mystique. 12-17 luglio, convegno: Corpo/gesto, diretto da Hubert Damisch (EPHE, Parigi) Certeau tiene la sua relazione dal titolo Supplice ou Charogne. Le corps de l’autre, de Surin à Schreber.

Partecipa ad una tavola rotonda su Une politique de la langue e, con Régine Robin, in estate, ha un dibattito su Il discorso storico e il reale.

1-4 dicembre, è a Milano al Congresso Internazionale di Psicoanalisi, organizzato da Armando Verdiglione; interviene con una relazione su Le corps folié: mystique et folie au XVIe et XVIIe siècle.

Nel mese di dicembre è al convento di La Tourette con una relazione su L’analyse du discours mystique.

1977

Durante l’estate è nel Vermont (USA) a Middlebury in una scuola francese di Lingue, presso un prestigioso collegio, per tenere un corso di master di sei settimane ai professori di francese delle scuole superiori americane.

In settembre partecipa a Lille alla tavola rotonda Les silences de l’identité, presieduta da Michèle Montrealay e presenta una relazione su L’institution de la porriture: Luder.

Nel corso dell’anno accademico 1977-1978 è invitato ad intervenire al seminario di Julia Kristeva sulla psicosi, presso l’ospedale della Città Universitaria di Parigi.

Sarà invitato a tenere un corso per l’anno accademico 1977-1978 all’Università di Ginevra.

Tiene l’ultimo corso presso l’Institut Catholique.

1978

Non gli viene accordato un posto di ricerca al CNRS e al EHESS.

1° maggio, scrive a Olivier Zunz la notizia della sua elezione a professore titolare presso il dipartimento di letteratura (letteratura comparata e antropologia storica) dell’Università di California San Diego (cioè La Jolla).

A Ginevra tiene un seminario nel semestre estivo presso la facoltà di psicologia e di scienze dell’educazione.

A La Bussière si tengono degli incontri sul tema Ritorno/ricorso alle origini nei gruppi religiosi: Certeau dedicherà la sua relazione a Le origini della mistica di Salamanca in Silesio.

Per celebrare la nouvelle histoire, gli storici lo invitano a scrivere il saggio Psicoanalisi e storia.

10-14 luglio, ad Urbino, Ricerche sulla glossolalia, seminario internazionale organizzato in collaborazione con la Direzione Ricerca e Sperimentazione Programmi della RAI/TV Italiana, coordinato da Pino Paioni ed Emilio Pozzi. Certeau interviene con L’absolu de la langue ou l’abjection du sens: glossolalies mystiques.

17-20 luglio, ad Urbino, Credere/ far credere, seminario diretto da Michel de Certeau, il quale relazione su: La ré-citation. L’institution du croyable.

Con Schefer registra una trasmissione su France Culture riguardo a Paul Valéry. Questa trasmissione non andrà in onda ma, nel settembre 1989, ne uscirà una trascrizione.

Nel mese di settembre si stabilisce a La Jolla.

1979

Agli inizi dell’anno è invitato da Tom Conley a Berkeley e tiene una relazione su Lafitau.

Presenta al DGRST il rapporto finale sulla ricerca delle pratiche culturali dei francesi.

7 maggio, lettera a Pierre Nora sul manoscritto di Fabula Mistica.

22-23 giugno, è all’École française di Roma per partecipare ad un convegno sul Faire croire, con una relazione dal titolo Une pratique sociale de la différence: croire.

21-31 luglio, è a Cerisy-la-Salle per un colloquio organizzato da Lucien Dallenbach e Jean Ricardou su Problèmes actuels de la lecture. Interviene su La lecture absolue. (Théorie et pratique des mystiques chrétiens: XVIe – XVIIe siècles).

A La Bussière si riflette su Il credibile: sue mutazioni storiche. Certeau avrebbe preferito il titolo “credere/far credere”.

23 settembre, scrive su Le Monde l’articolo Écraser les faibles sull’affaire Pohier[19].

26 settembre, il Provinciale Madelin gli scrive a San Diego e gli chiede una forma di espressione pubblica che possa correggere la presa di posizione tempestiva; gli ricorda inoltre che, secondo le pratiche della Compagnia, le posizioni pubbliche vanno esposte prima al Provinciale.

5 ottobre, con una lettera, chiede scusa per l’imbarazzo ma ribadisce la sua posizione e incalza affermando che i preti non possono votarsi ad un mutismo teologico[20].

22 ottobre, in una decisiva lettera a Madelin, nega la sua ritrattazione ma decide di non pubblicare un articolo su Ésprit che trattava dell’affaire Pohier. Si pone forte il problema dell’appartenenza alla Compagnia.

La sua candidatura a insegnante della V sezione dell’EPHE non supera le sette preferenze su quaranta votanti.

15-16 dicembre partecipa a l’ESN dell’ULM ad un convegno su Arts et légendes d’espaces, da cui deriverà il suo studio sui “cannibali”.

1980

5 gennaio, Lacan annuncia lo scioglimento dell’École freudienne di Parigi.

18 febbraio-1° marzo, è in Messico per tenere un seminario di trentadue ore sulla storiografia contemporanea all’Università Iberoamericana.

Non partecipa al gruppo de La Bussière (sul tema delle “pratiche della confessione”) perché è impegnato nel suo insegnamento negli Stati Uniti.

Nel mese di luglio è presente ad Urbino in diversi seminari e convegni:

7-20 luglio: Récits d’espace. 7-10 luglio: Il discorso delle passioni, tavola rotonda internazionale coordinata da Paolo Fabbri (Urbino). Certeau interviene con Médecine et passion.

14-18 luglio: Anima, con Luce Giard, il colloquio Le retoriche della tecnologia, in collaborazione con il Center for XXth Century Studies, Università di Wisconsin/Milwaukee. Ne tiene la direzione con K.Woodward (University of Wisconsin, Milwaukee). Relazione: Les tactiques énonciatrices, détournements et métaphores de systèmes techniques. Interviene inoltre sulla cartografia con Franck Lestringant.

21-25 luglio: Oralità: cultura, letteratura, discorso, convegno diretto da:Bruno Gentili (Istituto di Filologia Classica, Urbino) e P. Paioni (CISeL, Urbino). Certeau relaziona con Corps parlants: orants et mystiques (16e et 17e siècles)/ Utopies vocales: glossolalies.

Nel mese di settembre è a Minneapolis per una conferenza sulla scrittura della storia letteraria. Qui annuncia il suo desiderio di pubblicare in inglese una raccolta di articoli sulla storia tra scienza e finzione che prenderà il titolo di Heterologies.

10 ottobre, altra lettera a Pierre Nora sul progetto di Fabula Mistica.

E’ pubblicata in Francia la prima edizione de L’invetion du quotidien. I Arts de faire.

1981

In primavera è nuovamente in Messico e soggiorna per due mesi a casa della sua amica Teresa Franco; vi si è recato per un seminario sulla rivoluzione messicana attraverso un percorso fotografico; avrebbe desiderato rimanervi l’anno successivo.

E’ a Chicago.

Alla fine del mese di ottobre tiene una conferenza in California nella città di Irvine sui limiti dell’analisi di Foucault sul panottico.

Pubblicazione de La Postérité spirituelle de Joachim de Flore in cui de Lubac vede in Certeau un fenomeno neo-gioachimita.

Fa parte del GRI, gruppo di relazioni interculturali, creato dal precedente padre provinciale di Francia André Costes.

20 ottobre, lettera a Pierre Nora su Fabula Mistica.

1982

12 gennaio, lettera a Franck Lestringant.

E’ pubblicata in Francia La fable mystique.

In febbraio è intervistato da Georges Vigarello e Olivier Mongin sul tema Histoires de corps.

9 luglio, partecipa alla trasmissione Agora su France Culture.

Nel mese di luglio è a Urbino e cura la direzione del convegno Le discours mystique: approches sémiotiques (12-16 luglio). E’ presente Mino Bergamo.

9-23 luglio partecipa al convegno Iconicità/ Spostamenti – Iconicités/ Déplacements, diretto da Eugene Vance (Montréal). Relaziona su La vision, transformation ‘mystique’ de l’Icone (XVI-XVIIs.).

25 settembre, Il Nouvel Observateur pubblica un’intervista con G. Petitdemange su Des mystiques en folie.

11 ottobre, “Lundis de l’histoire” .

Intervista con Claude Rabant su Fabula Mistica.

1-15 dicembre, intervista da parte di Lucette Finas per il programma La Quinzaine littéraire.

1983

E’ presente ad un convegno presso l’Università di Dauphin e relaziona su Techonologie et crédibilité.

11 gennaio 1983, lettera a Joseph Moingt in cui propone di pubblicare qualcosa sul neo cardinale nella rivista RSR, a più di dieci anni dall’apparizione sulla medesima rivista di un articolo di Certeau su ermeneutica e storia in Lubac.

14 febbraio, lettera inviata da La Jolla a Marc Guillaume sulla redazione della rivista Traverses e a proposito di un convengo del giugno 1982.

19 febbraio, lettera per il cardinalato di de Lubac.

E’ a Irvine in California (USA).

Nel mese di aprile è a Montreal (Canada) per un convegno su Voyages, récits et imaginaire con una relazione su Voyage et prison: la folie de J.-J. Surin.

In aprile è presente a Bruxelles e Liegi ad un convegno su Marguerite Duras; presenta la relazione Marguerite Duras: On dit.

Partecipa ad un convegno a Tours sul Viaggio nel Rinascimento di cui parla anche in una lettera del 29 maggio.

In maggio convegno a Créteil con una relazione su Idéologie et diversité culturelle.

Nel mese di agosto è chiamato da Jean Maheu, presidente del Centre Pompidou, per analizzare il funzionamento del Centro.

In settembre è a Fontenay-aux-roses e presenta la relazione Le parler angélique. Figures pour une poétique de la langue.

27 settembre, presenta a François Furet, presidente dell’EHESS, la sua candidatura come Direttore aggiunto degli studi. Lo sosterranno tra gli altri Jacques Le Goff, Marc Ferro, Jacques Le Brun e Marc Augé.

Nel mese di novembre è al convento di La Tourette per presentare una relazione su Fabula mistica.

10 dicembre, su 85 votanti riceve 44 voti e viene eletto direttore di studi dell’EHESS.

E’ eletto come professore titolare (di livello 7 in luogo del livello 3 a San Diego) presso l’università UCLA di Los Angeles. Dovrà rinunciare per la scelta all’EHESS. Il suo posto a La Jolla sarà preso da Jean-Luc Nancy.

Ritorna a Recife in Brasile, invitato da Roberto Motta per tenere una conferenza alla Fondazione Joaquim Nabuco sull’École Freudienne di Parigi.

30 novembre, conferenza al seminario di Greimas.

Partecipa alla rivista Café di Jean-Louis Schefer.

Pubblica ancora un articolo sul credere: L’institution du croire – Note de travail.

Rilascia l’intervista a Mireille Cifali sulla pubblicazione di Fabula mistica.

1984

Nel mese di gennaio redige una breve relazione sul Centre Pompidou, in luogo dello studio più dettagliato che ha dovuto abbandonare a causa di mancate collaborazioni di alcuni responsabili del Centro. La relazione apparirà postuma su Ésprit del 1987 con il titolo Le sabbat encyclopédique du voir.

Nel mese di marzo scrive per conto di Traverses un fondamentale saggio su Nicolò Cusano.

28 maggio, lettera a Motta in cui confessa il suo desiderio di tenere per l’anno 1985-1986 un seminario sui viaggi tra Francia e Brasile nei XVI-XVIII secoli.

Dal 1° luglio è in servizio effettivo presso l’EHESS.

19 agosto, lettera a Pierre Nora sul progetto di un secondo volume di Fabula Mistica.

Nella prima settimana di settembre è negli Stati Uniti e non partecipa al gruppo di La Bussière che è riunito per discutere il tema del “corpo”.

Nei mesi di settembre e di ottobre è a Cornell, nello Stato di New York, e tiene per tre settimane un corso sulla mistica nel XVI e XVII secolo in Spagna e Francia.

Ad Ann Arbor (vicino Detroit in Michigan) è inviato ad una conferenza sulla letteratura francese nel XX secolo.

Tiene il suo primo corso all’EHESS per l’anno accademico 1984-1985 presso un’esigua sala di Rue Saint-Michel.

12 novembre, registra un’intervista con Guitta Pessis-Pasternak su Le corps et les pasque de l’ésprit.

13-15 dicembre, è invitato da Louis Quéré ad un convegno dal titolo: Décrire/Un impératif.

L’invention du quotidien è tradotta in inglese con il titolo The practise of everyday e pubblicata negli Stati Uniti. Quest’opera avrà largo successo nel mondo anglosassone.

1985

27 gennaio, lettera a Pierre Nora in cui rifiuta la proposta di scrivere un’autobiografia.

15 febbraio, tiene una conferenza su Guyon e Fénelon.

Nel mese di marzo è a Berkeley per un convegno su Michel Foucault, da poco scomparso. Terrà una relazione in inglese a cui darà il titolo di “Il riso di Michel Foucault”.

15 marzo, è nella commissione di tesi di Mino Bergamo.

In giugno è a Montpellier ad un convegno su L’acte historique et son sujet con una relazione dal titolo Où ça commence? Fondation d’histoire. Les mystiques du XVIe et XVIIe siècles.

In estate prepara la prefazione al libro Dits de lumière et d’amour.

28 luglio, Lettre à Olivier Mongin, pubblicata postuma su Ésprit.

31 luglio, subisce un’operazione al pancreas a causa di un tumore.

In autunno non riesce a correggere gli atti del convegno sulla “Descrizione” a causa della malattia.

Inizia il corso dell’EHESS per l’anno accademico 1985-1986 presso il Centro Sèvres.

I giorni 8-12-19 dicembre tiene le sue ultime lezioni, trattando la questione del rapporto del credere e del sapere, la credibilità, le maniere di credere, le filosofie della credenza, distinzione tra vedere e credere.

19 dicembre, tiene la sua ultima lezione sulle topiche in Aristotele. E’ consapevole della fine imminente.

1986

Scrive il suo ultimo articolo: L’expérimentation d’une méthode: les Mazarinades de Christian Jouhaud, una recensione al libro di Jouhaud, Mazarinades: la Fronde des mots.

2 gennaio, lettera agli amici americani.

Lo stesso giorno redige il suo testamento e designa Luce Giard depositaria dei suoi lavori, responsabile delle edizioni in Francia e all’estero.

9 gennaio, assistito da Luce Giard, Daniel Mercadier e dalla dottoressa Christiane Sinding, Michel de Certeau muore.[21]

13 gennaio, i funerali sono celebrati nella chiesa di Saint-Ignace. Per sua esplicita volontà viene trasmessa la canzone di Edith Piaf Non, je ne regrette rien. Riposa al cimitero di Vaugirard (Parigi XV), in una tomba della Compagnia di Gesù, di fronte a Jean Daniélou e Henri de Lubac.

[1] Questa Cronologia si propone di presentare alcuni luoghi e tempi percorsi da Certeau. Le fonti da cui ho tratto i dati sono principalmente l’opera di François Dosse, Le marcheur blessé, La Decouvert, Paris 2000 e, in misura minore, le notizie trasmesse negli scritti introduttivi ai testi di Certeau ad opera di Luce Giard. Ho cercato di ricostruire la disposizione a partire dalle date o periodi precisi che ho rinvenuto nei testi. Una cronologia esatta non rientra nel pensiero e nei metodi di Michel de Certeau: puntualmente qualcosa di altro torna per modificare l’ordine esistente; pur nella sua frammentarietà e incompletezza, questa ricostruzione vuole essere uno strumento di consultazione per chi si dedica agli studi certiani.

[2] Il suo compagno Pierre-Jean Labarrière ricorda che egli arrivò con la reputazione di un intellettuale già abbastanza consolidato. Arrivò un po’ tenebroso, a disagio nel ritrovarsi con compagni più piccoli (lui aveva 25 anni, gli altri 19 anni).
Il 12 agosto, nell’enciclica Humani generis, Pio XII aveva condannato ufficialmente la théologie nouvelle.

[3] L’anno di juvénat corrisponde ad una licenza in lettere classiche ma, avendo fatto studi anteriori, Certeau da due passa ad un solo anno.

[4] Ad insegnargli La Fenomenologia dello Spirito di Hegel è Joseph Gauvin; invece per gli studi su Marx e le scienze sociali avrà come maestro Jean-Yves Calvez.

[5] Vi incontra come rettore Jacques Sommet dal quale conosce meglio il marxismo e la questione della convergenza tra teoria e pratica, essendo stato anche nel campo di concentramento di Dachau, dove è venuto a diretto contatto con comunisti e marxisti.
A Fourvière incontra nuovamente anche Calvez che sta terminando una tesi sul pensiero di Marx e Jacques Guillet che si occuperà della collezione “Théologie”, lasciata da Henri Bouillard, sanzionato da Roma. E’ un clima frizzante quello di Fourvière in quegli anni perché per alcuni si respira un’aria di “rinnovamento biblico nello studio dell’esegesi”.

[6] A Parigi, rue de Sèvres, incontra il direttore Maurice Giuliani, che aveva già conosciuto nel luglio 1953 e gli altri collaboratori: François Courel e François Roustang. La rivista aveva l’obiettivo di riandare alle radici della spiritualità gesuitica e riproporre gli scritti di Ignazio e dei suoi primi compagni.

[7] Agli inizi degli anni ’60 nel momento in cui de Lubac subisce un’operazione delicata, prende la decisione di designare Michel de Certeau suo esecutore testamentario.

[8] Dopo la pubblicazione del lavoro su Pierre Favre, il superiore, giudicando il lavoro troppo erudito e ambizioso e al di là della piccola monografia che gli era stata chiesta, per fargli imparare a moderare i suoi ardori, lo invia a predicare i ritiri e a dare gli Esercizi alla “Villa Manresa” di Clamart.
Nell’ambito della predicazione dei ritiri, in un suo testo manoscritto “Ritiro per giovani”, si può leggere: «[…] E’ ciascuno di voi che sta per fare il suo ritiro. Io vi mostrerò la carta: ma siete voi che fate il viaggio – e nessuno può farlo al posto vostro […]. Il ritiro deve permettervi di essere più liberi, di trovare voi stessi, in verità, onestamente. Non si tratta di sapere qualche cosa di più, si tratta di vivere. E nessuno può vivere al posto vostro».

[9] Un problema che si porrà (e una prima delusione nei confronti delle istituzioni) sarà quello di reperire i fondi per la ricerca; dovrà chiedere l’aiuto di de Lubac in una lettera dell’11 agosto.

[10] In questo saggio in onore di de Lubac, Certeau contribuisce all’idea del binomio “Teologia mistica”, analizzando come il termine “mistico”, in continuità con lo studio del suo maestro sul periodo medievale, nel XVII secolo, da aggettivo diventa sostantivo per designare un modus loquendi. (Cf. Dosse, p. 53).

[11]In esso esalta il rinnovamento del pensiero cristiano che il suo maestro incarna sin dall’uscita del libro Catholicisme, grazie al quale molti cristiani scoprirebbero “un linguaggio che è come il loro”.

[12] Si ricordano le recensioni a Massa e potere di Elias Canetti, La terra del rimorso di Ernesto De Martino e soprattutto Le parole e le cose di Michel Foucault.

[13] La rivista era guidata allora da Jacques Guillet (nel settembre 1968 fu sostituito da Joseph Moingt che rimarrà il direttore fino al 1998).

[14] Presso questa comunità gesuitica abitavanto tra gli altri: Jean Daniélou, Georges Morel, Xavier Tilliette, Louis Beirnaert, François Courel, Henri de Lavalette, Louis de Vaucelles e Joseph Moingt.

[15] E’ un evento dovuto ad un suo ritardo che aveva costretto il padre ad essere imprudente alla guida e per il quale, secondo la cognata e alcuni confratelli, Michel nutrirà un sentimento di colpevolezza. Al padre Paramelle che lo va a trovare in ospedale riesce solamente a scandire il verbo “credere”. Nutre speranza dalla lettura di De la grammatologie di Derrida.
Michel vive nel suo corpo e nelle sue profondità una “rottura” che lo porterà, anche nel suo pensiero, a una importante svolta.

[16] Lettera del provinciale J. Lesage a Maurice Giuliani (8 febbraio 1968). Archivio di Vanves. Importante è la risposta di Giuliani il 25 febbraio: «Da molto tempo, il p. de Certeau è un soggetto di inquietudine veritiera. La sua perpetua tensione verso degli oggetti nuovi di ricerca, l’interesse appassionato (alla maniera di un adolescente molto dotato) che egli porta a tutte le cose, la sua quasi impossibilità di scegliere e fissarsi hanno fatto che, dopo un anno di esperienza (nel 1955-1956 credo), io mi sono sempre opposto a che ritornasse a Christus. Nel 1962, quando ho lasciato Christus, lui è stato nominato, poiché io non ho più ottenuto credito presso il p. Durand-Viel sia sul padre de Certeau che sul padre Roustang… Può andare in America latina? Un’altra volta il suo sogno era l’Africa […]». Giuliani è persuaso che è meglio indicargli un punto preciso che due luoghi dove risiedere (Parigi e Brasile); egli opta più per una dimora in America latina (preferibilmente il Brasile) e crede che l’incidente non lo abbia mutato: è rimasto quello che aveva conosciuto. Alla fine le richieste di B. Ribes per la collaborazione a Études lo costringeranno a rimanere a Parigi.

[17] Figura per lui emblematica della resistenza all’oppressione in Brasile. Plaudirà alla sua missione con la frase «Davanti all’esercito (arme), egli rivolge la parola».

[18] L’apparizione di Christianisme éclaté e la morte di Daniélou suscitano grande apprensione nella Compagnia.

[19] In questo articolo denuncia un clima di “inquisizione” e attacca il nuovo papa Giovanni Paolo II. Il nuovo provinciale di Francia Henri Madelin, già direttore di Études, è invitato dal Padre Arrupe a reagire con fermezza allo scritto di Certeau.

[20] Pedro Arrupe risponde severamente, nutrendo dubbi sulla vita gesuitica di Certeau (dalle attitudini d’indipendenza multiformi) e chiede che, quanto scritto, sia ritrattato. Certeau riceve anche diverse lettere di sostegno all’articolo scritto.

[21] Una testimonianza commossa ed intima dell’ultimo giorno di Certeau è espressa da Luce Giard durante le esequie della dott.ssa Sinding il 27 marzo 2008 presso la Chiesa di San Medardo: «Il y eut votre présence, inoubliable, rue d’Alleray, pour ce qui devait être le dernier jour de Michel de Certeau: c’était un jeudi de janvier 1986, il faisait beau et froid, vous étiez venue à ma demande dès le matin pour nous aider, Daniel Mercadier et moi, et vous êtes restée, efficace, amicale et discrète, jusque dans la nuit, quand tout fut consommé» (dal sito internet www.infodoc.inserm.fr).


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